APPARENTEMENTE SORRIDO, STO AL GIOCO PERCHE’ GLI ALTRI NON CAPIREBBERO…

ma dentro di me vivo in uno stato costante di disperazione. Questa solitudine, questo timore del giudizio o della commiserazione, creano una prigione invisibile. Reagire? Nulla ha senso per me, viviamo come in un’enorme commedia a cui forzatamente ci adattiamo; sento che è una fatica che non riesco a reggere”.  Queste poche righe danno voce ai pensieri di chi attraversa un periodo di depressione importante; esse esprimono un dolore psichico acutissimo che viene soffocato dentro. Sono dolorosi i contenuti, che narrano dell’ impossibilità di trovare un senso in ciò che si fa; è disperante il fatto di non sentirsi compresi dagli altri.

La depressione sgretola i riferimenti consueti del nostro mondo interno, lasciando vuoto e devastazione.

Accade di vivere periodi drammatici di disperazione totale alternati a periodi più lievi. La stanchezza fisica costante fa sentire impotenti ma quel che è peggio è il fatto di non trovare una direzione nella propria vita, un progetto sentito che aiuti ad orientarsi. Paradossalmente l’unica cosa da fare in una condizione di questo tipo, almeno all’inizio può essere l’accettazione di ciò che sta avvenendo; acquisire la consapevolezza di star male e accogliere la necessità di darsi un tempo per la cura; e non essere soli ad affrontare i ‘mostri’della negatività, del senso di colpa, della rabbia.

Alcuni mistici hanno descritto queste esperienze definnedole la “notte oscura dell’anima” , perchè si brancola nel buio distanti dalla Luce divina che noi potremmo tradurre come il Sé individuale, (ciò che sentiamo, ciò che desideriamo, ciò che siamo…indipendentemente da falsi miti e condizionamenti socio-famigliari).

Se ‘leggiamo’ la depressione come crisi esistenziale, la strada per la guarigione ed il benessere sarà quella del cambiamento di una forma mentis risultato di condizionamenti o distorsioni caratteriali infantili diventati insoddisfacente ostacolo alla crescita emotiva; lo psicoanalista Davide Lopez diceva che una psicoterapia psicoanalitica ben riuscita doveva ottenere il risultato di far ‘nascere’ la Persona adulta (..con la P maiuscola!).  La Persona è colei che gode appieno delle possibilità che la vita può affrirgli,  grazie al superamento degli aspetti distruttivi infantili e all’assunzione di responsabilità delle proprie scelte.