Diceva Paolo, preoccupato di non poter ‘farcela alla grande’ con Antonella con cui usciva da poco tempo. Ci teneva tantissimo a ‘fare bella figura’ e ad avere una relazione sessuale soddisfacente con la sua nuova compagna. Ma, come già gli era accaduto, temeva che il suo corpo non assecondasse quel suo desiderio virile.
Il miscuglio tra il desiderio personale, il timore del giudizio implicito di non essere un amante soddisfacente, l’ansia di non farcela, lo avevano portato a considerare di ricorrere ad un aiuto chimico sotto forma di pillola che induce e mantiene a lungo l’erezione.
E così fece. Ma l’esito non fu quello sperato e fantasticato, perché l’organo sessuale, durante il rapporto sembrava funzionare indipendentemente dai pensieri, dalle emozioni, dallo scambio variegato e mutevole della coppia in quei momenti. Si produsse un’erezione costante, duratura di cui sentì di non essere ‘padrone’; erezione che durò a lungo, spiacevolmente, anche quando quell’incontro si concluse.
La paura di fallire e il desiderio di controllo, gli avevano impedito di darsi il tempo per ‘costruire’ una vera intimità insieme alla sua nuova partner; ed è proprio questo che un incontro soddisfacente richiede: un tempo per la conoscenza, la fiducia, la costruzione di uno spazio di libertà per giocare insieme e scambiarsi tenerezze…
La realizzazione di un’intimità soddisfacente è un percorso di avvicinamento al ‘nuovo’ e al diverso che l’altro rappresenta e non può essere considerata una condizione già esistente all’inizio di una relazione; a volte certe ‘distanze’ si mantengono a lungo nel tempo o addirittura per sempre, anche se una coppia sta insieme da molti anni o semmai è pure sposata.
Perché se non si è mai sperimentata una vicinanza di condivisione piacevole con un’altra persona o peggio se per molti motivi che vengono dal passato, la si teme, l’intimità vera fatta di reciproca conoscenza e accoglienza, può restare una chimera per un’intera esistenza.