QUANDO IL SESSO NON FUNZIONA PIU’

Nelle coppie che stanno insieme da un po’ di tempo, non è infrequente che i rapporti sessuali diventino sempre più rari o addirittura che scompaiano del tutto, senza che di questa mancanza se ne parli in termini di ‘scelta’ o allontanamento imposto da uno o dell’altra.

Ovviamente bisogna considerare il periodo che quella particolare coppia sta vivendo, perché può essere una fase dovuta a cambiamenti esterni o nel rapporto stesso, non necessariamente problematica.

Ma, secondo la mia esperienza quando ciò avviene in coppie giovani, l’allontanamento sessuale prolungato va considerato come una ‘campanello’ d’allarme importante sullo stato della comunicazione tra i due partner. Se infatti consideriamo la vicinanza dei corpi come una forma di intima di dialogo,  gioco, espressione emotiva libera tra due persone, ne dedurremmo facilmente che la sua assenza configura due esistenze separate. Così almeno spesso si osserva quando in una coppia c’è crisi, quando il dialogo si è impoverito spesso limitandosi a ‘bollettini di servizio’ che definiscono chi deve fare che cosa; ciò esprime un disinteresse malcelato, esito di vecchi conflitti…

Ognuno resta sulle proprie posizioni e dalla propria parte del letto matrimoniale. Questa situazione crea un muro anche rispetto all’accettazione della diversità dell’altro e rende difficile trovare in sé la flessibilità necessaria per il cambiamento. Ho ascoltato coppie in  cui i partner diventano ‘avvocati’ agguerriti di sé stessi, ma è come se un’area di incontro e accettazione della diversità dell’altro non esistesse.

Che fare? Intanto non adattarsi passivamente ad una vita priva di sessualità se è qualcosa che fa soffrire ma iniziare a interrogarsi insieme su ciò che sta accadendo, anche se lo si avverte come un tema delicato o se si ha paura di provocare una rottura. E poi, se è il caso con l’aiuto di un terapeuta, iniziare a distinguere tra ciò che si sente dentro (emozioni come rabbia, insicurezza, frustrazione, timore del giudizio ecc.) e ciò che si attribuisce all’altro (la classica frase che inizia con ‘sei tu che non….vuoi, sei in grado ecc.’) e tradurlo in parole per l’altro