Uno stralcio di conversazione con una giovane paziente

Uno stralcio di conversazione con una giovane paziente.

“Che confusione!! Qui tra psicologi, psicoterapeuti e psico-qualcosa  non ci capisco niente…

..io so solo che da quando mi ha lasciato il mio ragazzo non riesco a pensare ad altro, dormo male e non riesco minimamente a concentrarmi su quello che faccio…Mi può aiutare dottoressa a tornare come prima?”

“Si certo chi è ‘estraneo’ all’ambiente fatica a capire bene le differenze; diciamo, per semplificare, che mentre lo psicologo si occupa di mettere a fuoco il problema lo psicoterapeuta si è formato per accompagnare in un percorso di cambiamento, la psicoterapia appunto. 

Per poterlo fare ha frequentato un corso di specializzazione di quattro anni e di solito si sottopone lui stesso a terapia. Io penso che sia molto importante che il terapeuta abbia imparato a conoscersi in profondità, vivendo gli effetti della terapia ‘sulla sua pelle’ …

La sua competenza a quel punto non sarà solo ‘astratta’ o libresca ma vissuta, a volte sofferta…”

“La psicoterapia un percorso di cambiamento? Va bene per me dottoressa? E lei è il professionista che fa al caso mio…sarò a mio agio con lei? Riuscirò ad aprirmi?

“Ottime domande! Quando ho affrontato la psicoterapia me le sono fatte anch’io… Direi che una volta che si è sicuri che il professionista abbia una buona formazione, secondo quanto richiesto dalla legge, non resta che ‘provare’… cioè riservarsi qualche incontro e vedere come ci si trova…se ci si sente capiti, a proprio agio, se quello che dice lo psicoterapeuta per noi ha un senso, un’utilità…. Secondo me, c’è un feeling particolare che si avverte nell’incontro ed è una sensazione molto chiara…”

“…per quanto riguarda lei direi appunto che per trovare una risposta più fondata riguardo alla necessità o meno di una psicoterapia, dovrei conoscerla meglio, capire ad esempio che ostacoli ha incontrato nella sua relazione o in altre precedenti e riflettere sui cambiamenti eventualmente necessari per lei… “

“Insomma devo sottopormi al lavaggio del cervello per non stare più male?”

“Direi proprio di no… si parte da Lei che è Unica e deve poterlo essere pienamente e in maniera libera…nulla deve essere eliminato drasticamente. Semmai insieme cercheremo di affrontare il suo malessere attuale e di mettere meglio a fuoco come sarà possibile costruire una relazione migliore… comprendendo ad esempio cosa desidera veramente e come muoversi per ottenerlo…”

“Questo pensiero mi fa sentire meno sola…e apre ad una nuova avventura…quella dentro di me!”

“Secondo lei dovrò prendere dei farmaci? Non voglio cadere in depressione!”

“Anche questo lo valuteremo insieme, se sta veramente male da non riuscire a condurre la vita di sempre…A quel punto ci rivolgeremo a uno psichiatra che è un medico abilitato a prescrivere i farmaci. Il fatto che lei sia abbattuta, triste forse a tratti anche arrabbiata mi sembra in linea con ciò che le è successo…emozioni da vivere e a cui dare un senso più che sintomi da reprimere…”